Separazione, Divorzio e Mediazione familiare2019-07-28T14:15:47+02:00

TERAPIE DI COPPIA, SEPARAZIONI E MEDIAZIONE FAMILIARE

QUANDO SI HA BISOGNO DI UNA TERAPIA DI COPPIA?

Le difficoltà tra i partner fanno parte dell’evoluzione della vita della coppia. Ma quando queste difficoltà sono così “gravi” da richiedere un intervento psicoterapeutico, la coppia può affrontare un percorso di riavvicinamento con l’aiuto di uno psicologo.

Innanzi tutto bisogna sottolineare un fatto, forse banale per i più, ma di importanza fondamentale: il paziente della terapia di coppia è la coppia, non i singoli partner.

In terapia di coppia si lavora affinché i partner imparino a relazionarsi in modo armonico e amorevole, a prescindere dalle difficoltà personali delle persone prese come singole (difficoltà che potrebbero essere affrontate in una terapia individuale).

QUALI SONO I SINTOMI DI UNA COPPIA CHE SCOPPIA ?

  • Criticare anziché Discutere: la gran parte delle critiche che si scambiano i partner sono sterili. Non producono cambiamenti positivi, avvicinamenti e comprensioni. Il problema non sta nel discutere. Tutte le coppie lo fanno, il problema sta nelle critiche che, magari partendo come pretesto da comportamenti specifici, finiscono per riguardare l’altra persona nella sua personalità. Ossia il problema sta nel criticare l’altra persona per quello che è, non per quello che fa.
  • Disprezzare il partner: Essere in una relazione di coppia non è sempre un’esperienza “rose e fiori”. A volte si sperimentano emozioni negative anche molto intense di paura, rabbia, e perfino di odio. Talvolta però i partner reagiscono a queste intense emozioni negative con forti reazioni di disprezzo, insultando l’altro o attaccandolo allo scopo di ridurne il senso di autostima. Si cerca di umiliare l’altro, inconsciamente (nessuno vuole coscientemente danneggiare e fare del male al proprio partner).
  • Stare sulla difensiva: Si sta sulla difensiva quando ci si sente criticati e disprezzati e, di conseguenza, si cercano giustificazioni per i propri (supposti) errori o si cerca di dimostrare all’altro che non si merita il trattamento subito. Le conseguenze emotive dell’atteggiamento difensivo sono che ciascun partner si sentirà incompreso e, in definitiva, sempre più solo.
  • Fare ostruzionismo: Fare ostruzionismo significa chiudersi in sé e interrompere ogni comunicazione con l’altro. Spesso l’ostruzionismo è l’atteggiamento che un partner assume, quando si sente impotente e esasperato dopo un lungo periodo di liti contraddistinte da critiche, disprezzo e atteggiamenti difensivi. Come sanno i terapeuti di coppia, è più facile ristabilire l’armonia di coppia tra due partner che litigano spesso, piuttosto che tra due partner che hanno interrotto la propria comunicazione emotiva. E chiaramente, da più tempo tale interruzione ha luogo, e maggiori sono le difficoltà per la coppia di “guarire”.

QUANDO UNA COPPIA NECESSITA DI INIZIARE UNA TERAPIA ?

Se si vuole costruire una coppia sana e soddisfacente, i quattro comportamenti sopra devono essere fermati, o per lo meno limitati.

Se riconoscete che i comportamenti distruttivi sopra descritti fanno parte della vostra relazione di coppia, potreste avere il desiderio di cambiare le cose. Ma come discriminare quando c’è bisogno di un aiuto da parte di terapeuta di coppia?

Bisogna considerare la frequenza con cui i quattro comportamenti disfunzionali si presentano. Se le critiche, il disprezzo, gli atteggiamenti difensivi e l’ostruzionismo sono saltuari, è il segno che i partner hanno in sé le risorse per far fronte ai problemi di coppia e che talvolta “scivolano” in comportamenti distruttivi per poi rendersene conto (in modo esplicito o implicito) e scegliere di fare qualcosa di diverso.

CI SONO FASI DELLA VITA PIÙ A RISCHIO ?

L’età è variabile

Le criticità, se dovessi fare una sintesi un po’ generica, penseri alla  fase iniziale di vita in comune, ma ancor più con l’arrivo del primo figlio, anche se desiderato.

  • Intorno ai 38/42 anni con figli già alle scuole primarie / inizio secondarie
  • dopo una lunga convivenza
  • in seguito al matrimonio con l’uscita di casa dei figli , dove si resta soli e che si fa?
  • con la conclusione, per entrambi, del ciclo lavorativa e secca riduzione degli spazi individuali liberi.

COME SI SVOLGE UN INTERVENTO DI COPPIA ?

Sono solita fare un primo incontro di coppia per una conoscenza e descrizione del problema, ascoltando molto e limitando le domande, da poter osservare anche l’interazione non verbale, chi parla per primo, chi deve essere sollecitato, etc

Prima della fine dell’incontro, faccio una beve restituzione di quanto ho compreso ed esplicito come sono solita muovermi: di solito un incontro indiv x ciascuno, comunque sempre nello stesso numero per ciascuno,  poi uno  o due incontri in coppia e la restituzione sottolineando le fragilità ma anche le risorse con proposta di un aiuto secondo la richiesta e le aspettative dei partner.

LA CONSULENZA DI COPPIA

La consulenza prevede degli incontri mediamente quindicinali, congiunti, con messa a fuoco e confronto delle reciproche richieste, già note dalla fase precedente, e prescrizioni per le settimane  successive fino al s nuovo incontro che viene concordato e fissato.

L’esperienza mi ha insegnato che queste modalità, risultano di aiuto a riflettere e mettere in gioco risorse personali e attenzione verso l’Altro.

La coppia e capisce che può procedere anche più autonoma, l’intervallo può dilatarsi e in un periodo circoscritto di incontri(5/7), numeri indicativi, ci si orienta verso la conclusione, concordando dei follow-up a distanza.

LA TERAPIA DI COPPIA

Si tratta di un lavoro più impegnativo che può durare anche alcuni mesi, si valuta la frequenza, che cade ,inizialmente, più o meno quindicinale.

A volte , con questo percorso, si esplicita che motivazione è univoca, in altri le conflittualità reiterano modelli familiari originari da cui non si è mai staccati,  e  un percorso individuale per uno o entrambi può rendersi necessario. Lo comunico chiaramente, motivandolo e con quali finalità.

In altri casi, il lavoro in coppia, esplicita, che la vita insieme è giunta a termine, o porta alla luce il coraggio di dire che “c’è un’altra persona” e in queste situazione , come in altre, si può aprire lo scenario della separazione.

LA SEPARAZIONE

Qualunque sia la motivazione, la separazione suggella la perdita di uno status a più livelli e di un progetto originario rotto.

Si apre, di sicuro, il problema della gestione condivisa dei figli

Nei casi più felici, entrambi concordano e , si cerca di tenere i toni bassi, orientandosi  verso una separazione consensuale a  tutela del buono che ci è stato.

In questa situazione il mio lavoro consiste nel portarli dai rispettivi o comune Legale, già con accordi preliminari chiari, in modo da consentire un distacco “tra persone mature”.

Non sempre, funziona così:  la separazione da consensuale diviene giudiziale.

Nessuno risparmi nulla a nessuno. A questo punto, nell’interesse dei figli, suggerisco un percorso di Mediazione Familiare, e, io lì, esco di scena.

 Il DIVORZIO

Molto raramente sono stata consultata  dalle coppie per problemi in fase di divorzio, poiché, se nel corso del processo di separazione, i nodi sono stati sciolti, il divorzio diviene un atto “giutidicamente formale”  per  porre fine ai diritti/doveri intercorrenti tra i coniugi, che divengono “ex” e liberi di stato.

 Più frequente, invece, in questa fase, la richiesta individuale per un aiuto, specie quando il tutto è stato subito e non liberamente né scelto né condiviso.

SERVIZI ALLA GENITORIALITÀ

In cosa consiste il sostegno alla genitorialità?

Gli interventi alla genitorialità hanno lo scopo di attivare le risorse che la famiglia possiede, o di ricercarne insieme altre, per  rispondere alle richieste e  ai bisogni dei figli in modo coerente.

I genitori devono essere sempre d’accordo rispetto l’educazione ?

Modelli educativi condivisi da entrambi i genitori, offrono messaggi chiari e  coerenti, che possono anche essere discussi, ma non equivocati

Stili educativi differenti od opposti, creano disorientamento nella prole, privilegiando a loro vantaggio, quelli che ritengono più  consoni  rispetto il momento, fin ad arrivare a comunicazione del tutto contrastanti (messaggio paradosso) che sappiamo esporre anche a rischi di patologie gravi.

.Anche laddove gli orientamenti differiscono, mai disconfermare un  genitore davanti al figlio. Se ne parla, dopo tra soli adulti.

Quali sono i bisogni dei figli?

Tenuto conto della loro modifica in relazione all’età, i genitori dovrebbero esprimere capacità affettive, (calore, accoglienza, rassicurazione e protezione), regole che insegnino il confronto con i limiti e con la realtà, un pizzico di frustrazione, qualche sano “NO”, risultano utili.  Impegno e senso di responsabilità a cominciare da piccoli impegni, ad esempio raccoglier i giochi,.piuttosto che prendersi cura in piccola parte dell’animale, tanto voluto!

A quali genitori sono rivolti?

 Tutti i genitori che si rendono conto che qualcosa non funziona nel rapporto con i figli, ovviamente causa i figli, poi, riescono anche a mettersi un po’ in discussione.

Si può trattare di genitori al primo figlio, piuttosto che con  figli già adolescenti, o con  di bambini e ragazzi con difficoltà scolastiche, o che dormono, ancora a dieci anni, nel lettone!

A volte le consulenze son o richieste perché la miglia £si è rotta” e i genitori sono separati, altre per una grave malattia di uno dei due genitori, non ultimo dopo la morte di uno dei due e l’altro, rimasto solo, si interroga su come procedere.

Servizi di aiuto alla genitorialità rivolti a:

  • Neo-genitori : arrivo del primo figlio e cambiamenti nella coppia
  • Genitori e competenze genitoriali appropriate: aspetti affettivi ,educativi, normativi, fasi di crescita
  • Genitori di bambini/adolescenti con DSA-BES e ADHD: approccio allo scuola aspetti relazionali
  • Genitori di figli adolescenti: problematiche dell’età, utilizzo nuove tecnologie
  • Genitori in fase pre-post separazione: quando, come, cosa comunicare ai figli
  • Genitori adottivi

MEDIAZIONE FAMILIARE

In situazioni di separazioni conflittuali il Servizio di Mediazione Familiare, intende aiutare i genitori a trovare  accordi condivi  nelle scelte riguardanti i figli, per il loro benessere, attraverso un percorso liberamente scelto e con massimo di 10 incontri.

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