Ansia, Fobie e Disturbo Ossessivo Compulsivo2019-07-28T14:57:35+02:00

ANSIA E DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

L’ANSIA, UNO STATO DI TENSIONE DIFFUSO E PERSISTENTE CHE PUÒ ESSERE SOMATIZZATA IN ATTACCHI DI PANICO E DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

L’ansia è una reazione naturale davanti ad una situazione ben definita, ed entro certi limiti, ha una importante funzione adattiva oltre a fungere da stimolo attivatore, quindi , in questi termini, non va né esorcizzata né evitata. Inoltre l’essere più o meno ansioso è in stretta relazione con il tipo di personalità, le pregresse esperienze di vita, il contesto socio-ambientale in cui ci si trova collocati.

Premesso ciò, quando lo stato ansioso  risulta divenire invalidante sulla vita quotidiana, piuttosto che imprimersi nel corpo con sensazioni somatiche o con pensieri intrusivi  occupare  la mente, possiamo pensare che il confine della “ansia fisiologica ” sia stato oltrepassato e quindi, con riferimento alla letteratura clinica, è appropriato parlare di disturbi d’ansia declinabili nelle seguenti forme:

  • Intensi stati d’ansia, l’essere più o meno ansiosi è un tratto caratteristico della personalità: si tratta di un atteggiamento legato alla percezione soggettiva di alcune situazioni come pericolose o minacciose.

Da un punto di vista clinico si parla di riferimento a:

  • ansia patologica, si manifesta con una sorta di inquietudine, tensione generalizzata, disagio percepito come timore o paura non ascrivibili a situazioni specifiche. Aleggia una sensazione di malessere  e disagio che pervade l’intera persona e il suo “essere nella realtà” in modo soddisfacente.
  • ansia generalizzata, lo stato di ansia porta il soggetto ad enfatizzare ogni problema in modo da passarlo alla lente di ingrandimento e divenire un pensiero costantemente presente, andando a disturbare il sonno notturno, piuttosto che le funzioni attentive e mnemoniche utili nella quotidianità.

Possono essere presenti anche somatizzazioni sotto forma di stanchezza, mal di testa, tensioni muscolari, irritabilità.

Questo disturbo d’ansia, può essere  tenuto sotto controllo con  farmaci ansiolitici. Merita, comunque un’accurata osservazione  in quanto potrebbe trattarsi di un’ansia anticipatoria unito ad un disturbo depressivo mascherato, che può sfociare in un quadro depressivo maggiore.

  • attacchi di panico: stati d’ansia acuti caratterizzati da sensazioni di terrore, catastrofe, morte imminente  unite a somatizzazioni in seguito  all’attivazione del sistema nervoso autonomo.

Le somatizzazioni che lo accompagnano sono: tachicardia, eccessiva sudorazione, respiro affannoso, dolori al petto, tanto da pensare di trovarsi nell’imminenza di un infarto.

L’attacco ha una durata che oscilla tra i 5 e 10 minuti ma la percezione del soggetto è che non abbia mai fine.  Dopo la prima esperienza, l’individuo, temendo il ripetersi, senza alcun segno premonitore, come nella situazione originaria, attiva la “paura della paura”, con evitamento dei luoghi in cui si è manifestato l’episodio e l’ intensificarsi dello stato ansioso.

  • fobia sociale: si tratta di una condizione  che espone ad evitare i rapporti interpersonali, con ricaduta sulle amicizie, contatti lavorativi, e sociali.

La  fobia sociale comporta una condizione di tensione marcata, specie quando si devono affrontare contesti sociali, in cui si teme la disapprovazione , il giudizio . Ne seguono evidenti segni di disagio fisico con rossore, forte sudorazione, tremore con un innalzamento progressivo dello stato di disagio da divenire manifesto agli altri e quindi accentuando nel soggetto la percezione della propria inadeguatezza.

  • fobie specifiche (o semplici), consiste in una forte paura di particolari animali (ragni, serpenti, insetti in genere)  e/o di situazioni particolari: temporali, altezze, acqua, ferite, etc.

Si può parlare di disturbo quando la fobia porta ad evitare luoghi o situazioni in cui potrebbe presentarsi lo stimolo ansiogeno, influenzando la qualità di vita.

  • disturbi ossessivo-compulsivi: si caratterizza per pensieri disturbanti e persistenti di natura ripetitiva (ossessioni) e comportamenti ritualistici  (compulsioni) con i quali si cerca di alleviare una grave angoscia.

I pensieri disturbanti possono essere quelli di essere infettati da batteri o malattie infettive  di costante controllo di  potenziali pericoli ,gas aperto, porta non chiusa, piuttosto che dalla  paura di fare del male a qualcuno.

Le azioni quotidiane, come   pulire, lavarsi le mani, disporre oggetti in modo perfetto, contare un certo numero di volte unitamente a dei movimenti, costituiscono dei rituali che limitano la vita del soggetto per la lungaggine richiesta e quella dei suoi stessi familiari, che devono rigorosamente attenersi a queste condotte patologiche (compulsioni).

Evidente la rilevanza del quadro nosografico.

  • disturbi post-traumatici da stress: un evento traumatico è una situazione, transitoria o prolungata, in cui l’apparato psichico è sottoposto a sollecitazioni tali da non poter essere affrontate, gestite ed elaborate. L’esperienza traumatica attiva nell’individuo  sensazioni di essere sopraffatti,  perdita del senso di sicurezza, timore per la propria o altrui vita, sensazioni di vulnerabilità e unite ad impotenza.

Il disturbo post-traumatico da stress (che, è solo uno dei possibili esiti di un trauma psichico) si  caratterizza per  pregresse  esperienze traumatiche, dissociazione degli affetti, intorpidimento emotivo, disturbi del sonno, intolleranza, rabbia e sensi di colpa.

Flashback e incubi connessi   al trauma,  evitamento degli stimoli ad esso associato ,  pensieri intrusivi , ricordi relativi al fatto   si ripropongono  pregni di angoscia assillandone l’esistenza.

TRATTAMENTO DEGLI STATI ANSIOSI

Molteplici e differenziati tra la psicofarmacologia e gli interventi psicologici.

Per i primi, si rimanda alle prescrizione medica o ancor meglio dello specialista(neurologo o psichiatra), consapevoli dell’effetto sintomatico del farmaco legato all’emivita dello stesso.

Trattamenti psicologici, che non precludono l’integrazione con le benzodiazepine, possono andare dalle differenti tecniche di rilassamento, con finalità di ridurre lo stato ansioso, attraverso la consapevolezza della condizione tensiva, al percorso psicoterapico dinamico,  dove ci si muove nella direzione di comprendere che  cosa si nasconda dietro  questa sintomatologia , a quello cognitivo-comportamentale maggiormente incentrato su metodi e strumenti di “gestione del disagio”.

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