L’interesse per il gioco d’azzardo va assumendo proporzioni sempre più importanti per natura economica, sociale e sanitaria.l gioco nella sua dimensione di sanità rappresenta uno svago ed un diversivo dalla routine per scaricare le tensioni accumulate, alleggerirsi , oltre che assaporare  qualche emozione connessa al rischio.Creare con il gioco uno spazio di evasione temporanea e delimitata, uno luogo dove la scommessa diviene e resta opportunità di costruire con la mente il mondo che si desidera, di evadere con la fantasia, sentendosi più leggeri e spensierati “senza altro e oltre”, rientra nella sana normalità.

Infatti, non tutte le persone che giocano d’azzardo sviluppano una forma  di dipendenza  patologica, poiché il gioco d’azzardo patologico è l’ultimo stadio evolutivo dopo  il “gioco d’azzardo problematico”, dove si riscontrano già problematiche sociali di fuga  e  quello “informale e ricreativo” che risponde ad occasioni di socializzazioni e divertimento fine a se stesso.

Il gioco d’azzado   rientra nei giochi di alea (rischio) per l’ incertezza  e  la scommessa su un evento che non è prevedibile né controllabile dal giocatore, poiché il fattore principale è la fortuna. In ciò si differenzia dai giochi di competizione(agon), di travestititismo (giochi di ruolo, travestimenti) di vertigine, che si basano sulla ricerca della vertigine ,dello stordimento (dal girotondo alle montagne russe.

A conferma di  ciò, è utile ricordare che nel DSMV, il GAP (gioco d’azzardo patologico)  è classificato una “dipendenza senza sostanza”.

Il disturbo da gioco d’azzardo , in quanto, una dipendenza patologica, rientra nel quadro di una malattia neuro-psico-biologica del cervello, per lo più cronica e recidivante, che si manifesta con condotte compulsive, sintomi neurovegetativi(ansia, depressione, noia, insonnia, sintomi fisici) gravi compromissioni economiche ,sociali e familiari per l’individuo e per il contesto familiare.

E’ riconosciuto dalla O.M.S.(Organizzazione Mondiale della Sanità) un “forma morbosa chiaramente identificata, che in assenza di misure idonee di informazione e prevenzione , può rappresentare, a causa della sua diffusione, un autentica malattia sociale”.

Chi è il  giocatore d’azzardo?

Le caratteristica dominante del giocatore d’azzardo consiste nell’essere sopraffatto dalla brama incontrollabile di giocare: è il piacere che deriva dal giocare e non il guadagno materiale a costituirne l’incentivo.

Nei giocatori d’azzardo si possono manifestare vere e proprie crisi di astinenza al pari di altre forme di dipendenze quali: alcol, sostanze, dipendenza da rete.

Sussistono  diverse tipologie di giocatori d’azzardo:

Il giocatore patologico ha bisogno di puntare somme di denaro sempre crescenti per ottenere l’eccitazione desiderata; se tenta di interrompere il gioco d’azzardo, diviene sempre  più agitato; dopo aver perso denaro, ritorna un altro giorno per rifarsi; lavoro, vita sociale e affettiva sono in serio pericolo per il gioco; si indebita con terzi per ottenere altro denaro per tamponare una situazione finanziaria disperata ricorrendo anche ad azioni illegali, frodi e furti, in una situazione che lo vede  prossimo alla disperazione.

Il giocatore problematico, (problem gambler) è colui che non ha pieno controllo sul gioco , che compromette l’ ambiente personale e familiare, senza però giungere alla disperazione, pur essendo esposto a divenire un giocatore patologico.

Il gioco patologico e il gioco problematico presentano alti livelli di comorbilità con disturbi dell’umore, almeno per il 50% dei casi, con l’alcolismo e l’uso di sostanze.

E’ interessante sapere che i disturbi dell’umore sono spesso associati a un comportamento patologico nel gioco da parte dei giocatori per fuga: si tratta di giocatori che fuggono da una situazione di vita triste e demotivante, diversamente dai giocatori d’azione che ricercano nel gioco una forte attivazione quale  opportunità per uscire dalla realtà noiosa e ripetitiva.

I giocatori non problematici (non problem gamblers) si distinguono in “non giocatori” e i “giocatori sociali”(social gambler) noti come giocatori occasionali e abituali. Questi giocano solo per divertirsi e per  rilassarsi, pur attratti dal rischio, sono in grado di smettere in qualunque momento.

Una patologia sospesa tra “genetica e personalità”

Una comorbilità di fattori concorrono a spiegare questo comlesso quadro clinico. Vediamone alcuni insieme.

Fattori Neuro fisiopatologici cerebrali:

  • il comportamento compulsivo e il relativo  basso controllo degli impulsi coinvolge le aree prefrontali con compromissione della capacità di “decision making”(prendere decisioni),
  •  il comportamento  della ricerca della gratificazione il nucleo accumbens; le condotte  legate a comportamenti aggressivi e alla paura, l’amigdala.
  • Illusioni di poter esercitare un controllo sul caso
  • Autoconvincimento illusorio di avere capacità di gioco
  • Convinzione di poter controllare la fortuna
  • Interpretare segnali ambientali quali predittori di fortuna
  • Errati calcoli delle probabilità
  • Credenze magiche e superstizione

Distorsioni cognitive comportamentali prevalenti

  • Illusioni di poter esercitare un controllo sul caso
  • Autoconvincimento illusorio di avere capacità di gioco
  • Convinzione di poter controllare la fortuna
  • Interpretare segnali ambientali quali predittori di fortuna
  • Errati calcoli delle probabilità
  • Credenze magiche e superstizione

Caratteristiche psicologiche e psichiatriche di personalità

  • Impulsività
  • Depressione e noia
  • Bassa autostima e bisogno di rivalsa, specie in soggetti con Personalità narcisitica
  • Propensione al rischio (sensation seekers) e Novelty-SeeKing Ricerca di esperienze nuove  per evitare la monotonia,  (novelty-seeKing)

Fattori relazioni familiari problematici, interferenze di natura sociale, pressione pubblicitaria, uso di sostanze anche da parte di altri componenti del nucleo familiare di appartenenza.

La popolazione coinvolta

Problematiche del gioco d’azzardo sono presenti anche tra le donne, anche in età avanzata, con il Bingo, il Lotto, il Gratta e vinci, il Totogol, lotterie varie, sale con videopoker, slot machine.

Le donne tendono a giocare per sottrarsi a situazioni spiacevoli, ma sono anche quelle che chiedono aiuto per prime.

Gli uomini  sono in prevalenza  incentivati dall’eccitazione provocata dal gioco.

Alla popolazione adulta si aggiunge anche quella adolescenziale in comorbilità con l’uso di sostanze. Frequente utilizzo di siti internet che consentono di giocare ininterrottamente giorno e notte in qualsiasi parte del mondo ci si trovi.

Nei nuclei familiari di origine in cui  uno o entrambi i genitori  hanno avuto problemi con il gioco i discendenti possono essere  maggiormente  soggetti a questo tipo di  dipendenza.

 Giochi d’azzardo tecnologici: nuovi orizzonti

I nuovi giochi d’azzardo , caratterizzati dalla tecnologia, consentono di giocare in modo solitario, decontestualizzato e globalizzato .

Con i nuovi giochi di azzardo on line, aumenta il rischio di perdere il controllo e il senso del limite.

I nuovi giochi d’azzardo sono accessibili a tutti, diffuse su tutto il territorio, con possibilità di partite veloci, dall’esito immediato della vincita o alla possibilità di una ripetizione immediata del gioco alla ricerca della rivincita, con totale perdita del controllo monetario e mentale in direzione di una escalation irreversibile.

Le macchinette, anche in Italia, per il facile accesso, costituiscono una forma di gioco molto diffusa tra i giovani, un’opportunità di “ammazzare la noia”, di vincere facilmente del denaro.

Ad oggi manca una benchè minima consapevolezza sociale della pericolosità e del danno associato a questa condotta e, quindi, alcuna prevenzione, mancando la coscienza del fattore caso-fortuna anziché abilità del giocatore.

Anche rispetto al Bingo, versione moderna della tradizionale tombola , gioco socializzante, dove interi nuclei familiari o di amici si trovano intorno ad un tavolo assorbite dal ritmo serrato ed incessante dell’estrazione dei numeri  ad una velocità tale da esserne del tutto assorbiti e frastornati, come in un “gioco d’alea” in attesa della risposta della sorte.

Che fare: come intervenire?

Da un punto di vista sociale si renderebbero necessarie campagne di informazione, prevenzione e sensibilizzazione a livello di cittadinanza, oltre che di operatori sociali, sensibilizzare gli operatori delle agenzie di gioco, ricevitorie, bar, casinò, sale gioco, sensibilizzare il contesto scuola , specie nella fase adolescenziale, inserimento di adulti consapevoli della patologia in gruppi di auto mutuo aiuto di Giocatori Anonimi, sostegno psicologico alla famiglia trattamento psicologico individuale al singolo lavorando sugli aspetti di personalità a volta in collaborazione con un adeguato sostegno psicofarmacologico.